Intervista Esclusiva con Blake J. Harris, autore di Console Wars!

Siete pronti per una nuova, incredibile Intervista Ufficiale?

L’ultima volta avevamo fatto quattro chiacchiere con Wayne Gladstone, autore di Internet Apocalypse, e per continuare la tradizione abbiamo “interrogato” un altro grande autore con un libro in dirittura d’arrivo!

L’ospite di oggi è Blake J. Harris, che si appresta ad affascinare lettori, nerd e videogiocatori italiani con la sua rocambolesca ricostruzione di una delle Console Wars più celebri: quella tra Nintendo e Sega nei primi anni ’90!

Avevamo già presentato il libro qualche mese fa: avremo occasione di riparlarne per bene la prossima settimana, per accompagnarne a dovere l’uscita (prevista per il 26 marzo in tutte le migliori librerie!).

Per ora lasciamo la parola all’autore, che ci ha gentilmente concesso un po’ del suo preziosissimo tempo per rispondere alle nostre domande!

 

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  • E’ un piacere averti qui con noi sul blog di Multiplayer.it Edizioni, Blake! Cominciamo con una domanda ovvia… sei un “sopravvissuto” della Console War degli anni ’90. Qual è il tuo ricordo a 8-16 bit più caro di quel periodo? Quali erano i tuoi giochi preferiti?

Anche se si trattava di un’epoca piena di grandi giochi e fantastiche console, il mio ricordo più caro riguarda mio fratello. Ha due anni meno di me e a quei tempi non andavamo per niente d’accordo, TRANNE quando giocavamo insieme ai videogames. All’interno del mondo di gioco eravamo pari, eravamo amici ed eravamo felici insieme.

Di conseguenza, molti dei miei giochi preferiti dall’era 8-bit e 16-bit erano quelli a due giocatori come NBA Jam, Sonic the Hedgehog 2 e soprattutto Contra. 

Il primo gioco che siamo riusciti a terminare!

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  •  Console Wars ha uno stile molto “cinematografico”: sembra che fosse destinato a diventare un film fin dalla prima pagina! Come mai hai scelto questo approccio piuttosto di un impianto saggistico tradizionale?

I primi due anni della realizzazione di questo progetto si sono concentrati quasi esclusivamente sulla ricerca (piuttosto che sulla scrittura in sè).

Questo mi ha dato un sacco di tempo per pensare a come volessi presentare la mia storia e, durante questo processo, la cosa principale che mi ha colpito, al di là dei giochi e dei dati di vendita, erano le personalità degli individui in queste compagnie.

Per me la storia riguardava queste persone e come le loro idee, le loro ambizioni e le loro paure portarono a decisioni dietro le quinte che influenzarono la vita di milioni di altre persone.

Quindi divenne incredibilmente importante per me trovare un modo di catturare non solo il loro spirito, ma l’atmosfera stessa di queste compagnie – il modo in cui si mescolavano tutte queste personalità diverse – dato che ritengo che quelle dinamiche siano state fondamentali per tutto ciò che è successo in seguito.

L’unico modo per rendere loro giustizia e offrire un giusto tributo agli eroi di Sega Nintendo era scrivere una storia che portasse i lettori dentro ad una stanza con questi individui.

Quasi ogni persona con cui ho parlato ha descritto la propria esperienza come un’incredibile avventura, e ritenevo che fosse giusto permettere ai lettori di parteciparvi. Per farlo, avevo bisogno di raccontare una storia che fosse più di una mera raccolta di dati e numeri, e che sembrasse quasi una macchina del tempo per tornare nel passato.

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  • Cosa dovrebbero sapere i lettori sul “protagonista” di Console Wars, Tom Kalinske, prima di iniziare il libro?

I lettori dovrebbero sapere che si tratta del tipo più fico di sempre.

Più nello specifico, dovrebbero sapere che probabilmente Tom Kalinske ha avuto (insieme ai miei genitori) la maggior influenza sulla mia infanzia, e lo stesso si potrebbe dire di moltissime persone cresciute negli anni ’80 e ’90. Ha resuscitato le bambole Barbie e le macchinine Matchbox, e perfezionato He-Man e le Vitamine Masticabili  dei Flintstones.

Tom Kalinske ha l’incredibile abilità di trasformare idee bizzarre in marchi riconosciuti. Ed ecco perchè quando assunse il controllo di Sega nel 1990, in un’epoca in cui Nintendo dominava il 90% del mercato dei videogames, riuscì a  trasformare una barzelletta del settore in un leader in grado di influenzare una generazione.

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  • 4) Stai lavorando a ben due differenti adattamenti del tuo libro: cominciamo col primo, un documentario! Cosa puoi dirci al riguardo? 

 La parte migliore del documentario per me, in quanto regista, è stata anche la peggiore per me in quanto scrittore: la storia viene raccontata interamente attraverso le parole dei nostri protagonisti (e anche tramite materiali d’archivio).

Quindi, in sostanza, c’è una mancanza di controllo sulla narrazione, ma è anche ciò che rende il documentario speciale e, a mio avviso, necessario. Non c’è niente di meglio di sedersi e ascoltare una storia raccontata da chi era davvero là.

E’ stata la mia parte preferita durante la scrittura del libro (tutte le interviste, gli incontri e le conversazioni via email), quindi in un certo senso il documentario può permettersi l’opportunità di condividere quell’esperienza con gli spettatori.

 

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  •  L’adattamento cinematografico con Seth Rogen e Ewan Goldberg sembra davvero promettente… come li avete coinvolti?

Il mio agente letterario, Julian Rosenberg, che ha curato ogni parte di questo progetto (libro, documentario e film) lo ha reso possibile.

Dopo aver inoltrato una bozza del progetto a Seth, Evan e James Weaver (l’altro principale produttore della Point Grey Pictures) io e Jonah Tulis (co-regista del documentario) saltammo a bordo di un aereo per Los Angeles nel gennaio 2012 e passammo un paio di ore a parlare di come questa incredibile storia avesse giocato un ruolo fondamentale per le nostre rispettive infanzie.

Inutile dirlo, facemmo centro!

 

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  • Sei un regista e allo stesso tempo uno sceneggiatore: quali sono i tuoi film e romanzi preferiti, quelli che hanno inspirato la tua creatività?

Per quanto riguarda Console Wars, la mia più grande fonte di ispirazione è stato Il Trono di Spade. 

So che sembra un accostamento bizzarro, ma effettivamente rappresenta alla perfezione il senso di questa battaglia tra Sega e Nintendo.

Due differenti regni in lotta per la supremazia, ciascuno caratterizzato da differenti punti di forza e debolezza e, soprattutto, entrambi convinti di meritare di sedersi sul trono.

Il paragone è azzeccato soprattutto per Sony (e altre compagnie con grandi aspirazioni, come Atari, Electronic Arts, etc) perchè questi “personaggi secondari” non ritengono di esserlo, e il modo in cui passano da una fazione all’altra facendo avanzare la storia mi ha ricordato molti degli eventi raccontati nel Trono di Spade.

Non solo quel libro (o, davvero, l’intera serie) ha influenzato il mio approccio narrativo, ma ha anche arricchito il mio stile.

Adoro come George R.R. Martin sia abile nel risucchiare i lettori nel suo mondo e, se notate, la struttura dei suoi capitoli è molto simile a quella di Console Wars.

Sono scene cinematografiche con una ricca storia e un contesto incasellato tra dialoghi e immagini.

 Parlando di libri di business che mi hanno ispirato e aiutato lungo la via, le più grandi influenze sono state Moneyball (di Michael Lewis) e Miliardari per Caso (di Ben Mezrich).

I film nati da questi due libri hanno efficacemente presentato agli spettatori una sottocultura unica nel suo genere, una che a prima vista potrebbe non sembrare granchè godibile, e hanno trovato un modo per rendere la narrazione accattivante usando personaggi memorabili e il giusto ritmo.

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Cosa pensi dell’attuale situazione di Nintendo all’interno dell’industria videoludica?

Sono rimasto colpito da due cose in particolare della Nintendo moderna: sono testardi oggi come allora, e sempre pronti ad alzare l’asticella della qualità. Inoltre, penso sia diventato facile prendersela con Nintendo oggigiorno. Specialmente visto il recente successo di Sony e Microsoft.

Ma Nintendo ha capito durante la lotta con Sega che il sentiero per la vittoria consisteva nel fare le cose a modo loro e non nel farsi trascinare in una guerra che non possono (o non vogliono) vincere.

Quindi, come la Disney, continuano a fare a modo loro e, finchè non smetteranno, sarò sempre un loro cliente fedele.

 

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  • La guerra… la guerra non cambia mai. Cosa ne pensi della Console War odierna? Si tratta della storia che si ripete, o di uno scontro profondamente diverso dall’era Sega VS Nintendo?

La battaglia odierna condivide sicuramente qualche somiglianza con la guerra tra Sega e Nintendo ma la più grande differenza (e ciò che trovo affascinante dello scontro dell’epoca 16-bit) è che ha avuto luogo nel periodo del “Selvaggio West” dell’industria. Voglio dire, non esisteva nemmeno un’industria!

C’erano poche regole e non esistevano nè enti governativi da compiacere nè sistemi di rating da rispettare.

Ecco perchè, naturalmente, sia Sega che Nintendo si ritrovarono di fronte al Congresso degli Stati Uniti.

Oggigiorno le cose vanno molto diversamente. A causa di quello scontro a 16 bit nacque un’industria ed esistono unità e conformità impensabili per l’epoca. L’altra enorme differenza è che la posta in gioco è cambiata.

Negli anni ’90 bastava un milione di dollari per creare un gioco, il che permetteva agli sviluppatori di rischiare di più. Oggi, con budget paragonabili a quelli dei film blockbuster, il rischio è enorme ed è difficile distinguersi dalla concorrenza.

 

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  • Hai raccolto una mole impressionante di dati, informazioni ed interviste per Console Wars… di sicuro abbastanza per un ulteriore libro! Possiamo sperare di leggere un seguito ambientato dopo la storia di Kalinske? Magari un libro su Playstation VS Nintendo? 

Mi piacerebbe molto scrivere un sequel prima o poi. O anche un prequel!

Ogni singolo giorno dopo la fine della stesura del libro ho provato nostalgia per quel fantastico, affascinante mondo di videogames. Ma per ora devo concentrarmi sui film di Console Wars. Se dovessero andare bene, allora credo che il pubblico mainstream comincerà a guardare all’industria videoludica con l’ammirazione e la curiosità che merita.

 

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  •  Cosa ti piacerebbe dire ai tuoi nuovi lettori e fan italiani?

Vorrei dire grazie, grazie, grazie. Anche se ho passato molti anni a fare ricerche e scrivere questo libro, riconosco di essere solo l’autore.

I veri eroi sono i personaggi che hanno vissuto questa storia e costruito un’industria che ha cambiato la vita di moltissime persone. Quindi il mio scopo è di svelare i loro sforzi e sono molto grato a tutti i lettori italiani che passeranno il loro tempo a conoscere queste persone affascinanti.

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Questo è tutto, gente!

Ringraziamo ancora Blake Harris per la sua cortesia, e vi ricordiamo che Console Wars (che potete ammirare nella foto qui sopra) sarà disponibile in tutto il Belpaese a partire dal prossimo 26 marzo!

Cliccate qui per saperne di più… e preparatevi alla guerra!