Mass Effect Andromeda: Nexus Uprising – Mini Anteprima

Oggi è ufficialmente Marzo, il che significa che manca meno di un mese all’uscita di uno dei titoli videoludici più attesi dell’anno Mass Effect Andromeda.

Ma oltre al gioco, questo mese arriverà anche il romanzo prequel del titolo Mass Effect Andromeda Nexus Uprising. Il romanzo narra del progetto Nexus che ha portato l’umanità nella galassia di Andromeda tra difficoltà e sfide da affrontare, tutta una storia da scoprire per iniziare la nostra avventura da Pathfinder direttamente su Andromeda.

Oggi vi proponiamo una piccola anteprima del titolo facendovi leggere le prime 3 pagine del romanzo, ma continuate a seguirci per saperne sempre di più!

PROLOGO (estratto dal libro)

Neanche i postumi da sbornia più potenti della sua vita riuscirono a cancellare il sorriso dal volto di Sloane Kelly.
Se ne stava in piedi con le mani dietro la schiena, nella posa che ci si sarebbe aspettati da un capo della sicurezza, sul palco cerimoniale eretto all’interno di uno dei vari hangar d’attracco del Nexus.
  Fino al giorno prima l’hangar era pieno di navi, tutte brulicanti di gente e strumentazioni, operai ed equipaggi. Mentre venivano effettuati gli ultimi preparativi, Sloane aveva preso parte a un ultimo briefing con gli ufficiali di sicurezza, ripassando tutte le procedure per cui si erano preparati fino ad assicurarsi che fossero in grado di ripeterle anche nel sonno.
  Un test superfluo, lo sapeva. Aveva lavorato sodo per assicurarsi che i suoi uomini fossero all’altezza degli elevatissimi standard dell’Iniziativa, e non l’avevano delusa. Quando l’ultima cassa era stata controllata e l’immensa stazione spaziale dichiarata pronta per il lancio, le sue squadre erano solide come aveva sempre sperato.
  Anni di pianificazione. Ore e ore di lavoro. Centinaia di migliaia di richieste e gli uomini necessari a sistemarle tutte. Sloane non aveva mai visto niente del genere, e tutta quella concentrazione e tutto quel lavoro erano stati riversati in una sola cosa: il Nexus. Più piccolo della Cittadella, ma più avanzato e intuitivo di quanto chiunque avrebbe mai potuto immaginare. Perfino a metà della costruzione, con i corridoi e le aree ancora impacchettati e chiusi per il lancio, la scintillante stazione spaziale attirava l’attenzione di tutti. Una volta arrivati nella galassia di Andromeda i lavori sarebbero continuati, trasformando tutte le parti ancora spoglie del Nexus in fiorenti distretti e hangar funzionanti.
  Ma prima di arrivare a quel punto, l’Iniziativa Andromeda doveva essere portata avanti. Ed era per questo che lei era lì, su quel palco, con un sorriso che non riusciva a togliersi dalla faccia e gli effetti della sbornia che le pulsavano dietro la fronte. Il dolore di quella concessione che si era regalata, tuttavia, era reale. Non si trattava di un sogno.
  Era un dannato miracolo.
  E lei era il capo della sicurezza. Lì in piedi, con una sola nave ancora nell’hangar. Il suo interno cavernoso causava un’eco potente, a cui lei non era abituata, tramutando i sussurri in grida e le parole in onde distorte. Non appena tutti avessero finito di salutarsi, la Hyperion sarebbe partita, portandosi dietro il Pioniere umano e il suo equipaggio.
  Jien Garson, fondatrice dell’Iniziativa Andromeda e personaggio dallo spiccato carisma, era in piedi davanti a Sloane. Abbracciò Alec Ryder come se fossero vecchi amici, come aveva fatto con gli altri Pionieri poco prima che le navi partissero. Accanto a Ryder la Garson sembrava fin troppo minuta, con la testa che sfiorava appena la spalla dell’uomo. Perfino Sloane era più alta, sebbene la sua statura non potesse nulla contro l’intensità e la forza che la Garson comunicava con la sua sola presenza.
  I due si staccarono leggermente, stringendosi ancora per le braccia, e si scambiarono gli ultimi auguri di buona fortuna.   Sloane non riuscì a sentirli con chiarezza, sopra agli echi della stanza, ma poteva vedere le loro espressioni. La Garson, tutta piena di speranza ed entusiasmo. Ryder un po’ meno, ma quello era il suo modo di essere. Non aveva mai preso sul serio i suoi modi distaccati.
  Era buffo vederli ora, così professionali e diplomatici. Tutti seri, al contrario del party d’addio della sera prima. Migliaia di pionieri, più il doppio di loro tra amici e familiari, si erano radunati per i festeggiamenti finali prima dell’inizio della missione. L’ultima notte del 2185 D.C. Per coloro che si erano uniti all’Iniziativa Andromeda, era l’ultima notte che avrebbero trascorso nella Via Lattea.
  Quando il Nexus fosse arrivato a destinazione, tutto questo – quella gente, le loro famiglie e tutti i problemi di quella galassia – sarebbe rimasto indietro di seicento anni. A milioni di anni luce di distanza.
  Folle, quando ci si soffermava a pensare. Esaltante, e un po’ sconvolgente. Non che Sloane fosse spaventata. Spostò il peso da un piede all’altro, poi se ne rese conto e si bloccò. No, non era spaventata, forse più…
  Ansiosa.
  Una nuova galassia. Un nuovo inizio, per loro e per lei. E come capo della sicurezza, lei avrebbe avuto molta più influenza della recluta che era stata. Nata troppo tardi per risolvere qualcosa, tenuta troppo a distanza da vecchi in uniforme che si azzuffavano per antichi rancori. E quello era solo il lato umano della faccenda.
  Questa volta, pensò, sarà tutto diverso. Le decisioni sarebbero state prese in modo migliore.
  Niente più battaglie tra specie. Niente più antiche vendette, atti di pirateria, niente più Assalti di Skyllian. Questa volta avevano la possibilità di fare le cose per bene, a partire da una stazione piena di pionieri scelti e desiderosi di condividere lo stesso sogno.
  Sloane non era sola. Tutti i pionieri che avevano aderito al progetto l’avevano fatto nella speranza di cambiare le cose. Di renderle migliori. Tutti nascondevano quelle emozioni dietro a una facciata di orgoglio, dedizione al lavoro o semplice entusiasmo. Ma Sloane sapeva.
  Era bastato un party d’addio a far crollare tutte quelle scuse.
  Tutti avevano voluto dei festeggiamenti indimenticabili. E li avevano avuti. Be’, a parte quei momenti euforici che il party, come tutti i grandi party, aveva richiesto come tributo.
  Sloane resistette all’impulso di massaggiarsi le tempie, che continuavano a pulsare. Non sarebbe stato molto professionale mostrarsi a pezzi dopo una sbornia al giorno del lancio.
  Non che io sia l’unica.
  Jien Garson sembrava in forma smagliante, ma se non stava nascondendo un mal di testa feroce e un altrettanto feroce bruciore di stomaco, Sloane era pronta a mangiarsi il distintivo. Eppure quella donna era indecifrabile come sempre. Lasciò finalmente andare le braccia di Ryder e tornò accanto a lui, senza mostrare alcuna conseguenza degli eccessi della sera prima. Mentre osservava la leadership riunita del Nexus, tutti in fila accanto a Sloane, le luci sopra di loro illuminarono di un delicato riflesso dorato i suoi zigomi alti e la pelle scura.
Quanto aspettate Andromeda? Avete letto i libri legati alla scorsa trilogia? E avete giocato nei panni del comandante Shepard?
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