Tutto inizia con un virus di origine sconosciuta. Rapido e violento, come l’epidemia che ne segue. In breve tempo, una parola relegata fino a quel momento a un universo fittizio, “zombie”, diventa di uso comune, entrando a far parte della vita quotidiana della razza umana.
Roma, barricata nelle sue antiche mura, è riuscita in qualche modo a sopravvivere sia al virus che all’orda di morti viventi, e i suoi abitanti sembrano aver trovato il modo di riorganizzarsi e tirare avanti. Provando a smettere di sopravvivere, per ricominciare a vivere.
Marengo e Keison, scrittore il primo, disegnatore il secondo, hanno un unico compito: documentare ciò che vedono, descrivere la situazione all’interno della città, testimoniare la vita di chi è sopravvissuto all’epidemia. Ma più si addentrano nel cuore della città, più scoprono che le cose, lì dentro come all’esterno, non sono affatto come sembrano.
E mentre le poche certezze vacillano e gli interrogativi si moltiplicano, i due protagonisti cominciano a chiedersi chi sia stato realmente a trasformare Roma in una città morta.