Intervista a Nicola Marco Camedda

– In Anomalia, ci sono ispirazioni o rimandi più o meno volontarie ad altre grandi saghe

fantascientifiche?
In Anomalia (e nella serie Star Cluster Zero) ci sono sicuramente elementi che richiamano altre grandi
saghe fantascientifiche. In alcuni casi si tratta di un’ispirazione legata a tematiche ormai radicate
nell’attuale cultura popolare (non solo fantascientifica). In altri casi invece ho voluto esplorare alcune
tematiche seguendo il mio personale taglio interpretativo, arrivando anche al punto di capovolgere
alcuni particolari aspetti.
– A quali autori ti senti più vicino?
Diciamo che non scrivo facendo riferimento a un particolare autore inteso come modello. Almeno, non
consapevolmente 😉 In fase di pianificazione butto dentro tutto ciò che influenza la mia immaginazione,
a trecentosessanta gradi. Poi man mano, limo, filtro ed elaboro in base a ciò che ho intenzione di
raccontare, e in base al mio approccio alla narrazione.
Se invece parliamo di ammirazione verso i grandi autori della Fantascienza, dico in assoluto Isaac
Asimov e Philip Dick, due geniali maestri verso cui provo uno smisurato e incondizionato senso di
rispetto e gratitudine.
 
– Quali sono i libri, film o serie tv che ti hanno influenzato?
Sono parecchie le influenze che spaziano tra i vari media. A livello letterario direi in assoluto i cicli
Asimoviani, questo per quanto concerne l’ambito più strettamente fantascientifico. Ma ovviamente non
leggo solo libri di Fantascienza. Ad esempio, per quanto riguarda le scene di azione mi piace trarre
ispirazione da generi come il noir. Amo anche leggere testi legati alla storia, mitologia, divulgazione
scientifica, sociologia, politica e i grandi classici.
I fumetti rappresentano un’altra grande fonte di ispirazione, in particolare l’universo Marvel, che seguo
fin da quando ero bambino. Spesso durante le scene d’azione mi piace fare ricorso alle espressioni
onomatopeiche. Ma al di là di questo aspetto più evidente, credo che l’opera di Stan Lee possa avere
influito anche per quanto riguarda il concetto di serialità. Fin da piccolo sono sempre stato affascinato
dall’idea di un universo narrativo fatto di collegamenti e connessioni fra grandi e piccole storie, basato
su personaggi ben delineati e approfonditi. Aspetti, quelli della serialità, che poi crescendo ho ritrovato
in forma letteraria nei cicli narrativi di Isaac Asimov.
Un peso importante poi lo occupa tutto il variegato mondo legato alla Fantascienza visuale. Al giorno
d’oggi, qualsiasi cosa leggiamo viene inevitabilmente ricondotta a immagini associate al mondo
cinematografico o televisivo. Da questo punto di vista mi sento di citare l’universo di Star Trek del
grande Gene Roddenberry, Battlestar Galactica nella versione di Donald R. Moore e poi Blade Runner,
Terminator, Alien, Matrix, Westworld, Star Wars, Essi Vivono, L’invasione degli ultracorpi… (la lista
potrebbe continuare). Come cose più recenti devo dire di apprezzare il progetto letterario/televisivo di
The Expanse, dei James A. Corey. Sono anche un accanito divoratore di film d’azione e spy (adoro il
ciclo di Bourne). Ho apprezzato anche il Trono di Spade, anche se ammetto di non aver ancora letto i
libri. Vorrei citare, quali influenze e fonti d’ispirazione, anche anime come Conan il ragazzo del futuro,
e Neon Genesis Evangelion, infine non tralascerei nemmeno alcuni videogame come Halo, Destiny,
Metro ecc.
 
– Quali sono i tuoi progetti futuri?
Al momento sto lavorando al seguito di Anomalia, vale a dire al Libro 2 della saga Star Cluster Zero.
Al termine, prima di continuare con il Libro 3, avrei intenzione di dedicarmi a qualche spin-off, sotto
forma di racconto o romanzo breve. Ho diverse idee da sviluppare riguardo ad alcune storie ambientate
a cavallo fra il Libro 1 e il Libro 2.
E infine avrei un altro progetto in cantiere, stavolta slegato dall’Ammasso Stellare Zero. Parliamo
sempre di Fantascienza, ma per molti aspetti differente da quanto ho finora scritto. Per ora non posso
dire di più 😉