Roma Città Morta: Doppia Intervista a Luca Marengo e Giacomo Bevilacqua!

Vi proponiamo oggi un’intervista inedita con Giacomo Bevilacqua e Luca Marengo, i due autori di Roma Città Morta!

Leggetela per bene e preparatevi ad incontrarli nel corso del Salone… in fondo all’articolo vi ricorderemo le date e gli orari!

E ora sotto con le domande…

 

  • Libri, fumetti, film, serie tv: gli zombie hanno invaso ogni aspetto della cultura pop! Secondo voi perché amiamo così tanto i morti viventi?

LUCA: Perché ci fanno davvero paura, e ne siamo attratti per questo, perché impersonificano un terrore reale e concreto dell’uomo, quello della morte, e allo stesso tempo rendono la morte un concetto obsoleto.  Non agiscono né per il male, né per il bene, semplicemente esistono, e il loro unico scopo è mangiare, non ucciderti. Anche se le due cose, ovviamente, coincidono… E il loro vagare senza meta li rende l’immagine perfetta per tutta una serie di metafore sociali e politiche.

GIACOMO: Perché sono l’emblema dell’inarrestabilità. Poche cose tengono lontane per sempre l’avanzata di un morto vivente. E anche per l’alone di mistero che circonda la loro “malattia”. Infatti in ogni film, serie tv, libro o fumetto riguardante gli zombie, una delle cose più interessanti, dove trattata, è quella di scoprire l’origine del male. Credo sia quella poi la vera sfida nel creare un qualcosa di originale sull’argomento.

Roma Città Morta

  • Roma Città Morta è un ibrido diario/fumetto realizzato a quattro mani, qualcosa di molto particolare nel panorama italiano. Quali sono state le sfide maggiori legate a questo progetto?

LUCA: Abbiamo deciso di seguire la stessa storia vista da due punti differenti, con tutto ciò che questa scelta avrebbe comportato: visioni diverse dello stesso soggetto, tanto per dirne una. Poi ci sono stati momenti in cui la mia narrazione si è scostata parecchio da quella di Giacomo, e in quei casi abbiamo dovuto rimettere le cose sugli stessi binari, senza perderci nulla per strada. Ci siamo visti spesso per fare un punto della situazione e confrontare i rispettivi capitoli, ma la maggior parte delle volte finiva con delle lunghe sessioni di Playstation.

GIACOMO: Sicuramente cercare di coordinare le nostre “storie” in modo che viaggiassero parallele e avessero più coordinazione e meno contraddizioni possibili, ma fare anche in modo che ogni visione fosse comunque il più personale possibile. Ovviamente il più delle volte vedevamo le cose allo stesso modo, se avessimo avuto visioni differenti su tante cose, sicuramente non saremmo riusciti ad affrontare un viaggio del genere insieme.

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  • La cosa che colpisce di più, leggendo Roma Città Morta, è la velocità con cui i romani si sono abituati alla zombie apocalypse. Secondo voi è perché la capitale vive già una costante situazione di caos (quasi) apocalittico, perché gli italiani sono maestri di adattabilità, o ci sono altre ragioni?

LUCA: Hai mai preso il raccordo la mattina? Credi davvero che un’apocalisse zombie sia peggio?

A parte gli scherzi, Roma storicamente resistito, negli ultimi millenni, a ogni tipo di attacco, da guerre, invasioni e saccheggi fino a scandali, criminalità e malgoverno.

Credo sia la vera forza della città, e dei suoi abitanti, ed è questo che abbiamo voluto descrivere nel libro.

GIACOMO: non avrei saputo rispondere meglio di Luca.

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  • Quali sono i personaggi secondari che vi siete divertiti di più a creare?

LUCA: Alcuni dei personaggi che compaiono nel corso del romanzo sono basati su personaggi reali, ed è stato piuttosto divertente inserirli nella storia. Per il resto, non lo so, Er Tinèa forse, o Nikolaj, ma non vi dico perché, per paura di spoilerarvi qualcosa… Ah, e gli zombie, ovvio.

GIACOMO: Sicuramente quelli “strani” che si vedono a un certo punto fuori dalle mura. Ovviamente non posso dire di più per non spoilerare. Ma chi ha letto il libro sa di cosa sto parlando.

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  • Ci sono altre città italiane che vi piacerebbe “zombificare” per eventuali sequel di Roma Città Morta?

LUCA: Beh, intanto c’è da dire che ci sarebbe ancora molto da scrivere su Roma. Insomma, si tratta di un diario, e Marengo e Keison possono raccontare al lettore solo quello che vedono. Ma Roma, come sapete, è molto, molto grande…

Poi c’è il discorso del resto d’Italia, al quale facciamo accenno nel romanzo: abbiamo qualche notizia sparsa, qualche accenno su Milano, Napoli, Venezia… Ecco, inizierei da una di queste tre.

GIACOMO: Per quanto mi riguarda non conosco altre città italiane così bene come conosco Roma, quindi sarebbe curioso vedere uno scrittore e un disegnatore originari di un’altra città come se la caverebbero con una sfida del genere nella loro città natale.

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  • Voi cosa fareste in caso di apocalisse zombie? Ma soprattutto, avete abbastanza carte Magic da parte in vista dell’inevitabile tracollo economico?

LUCA: Io proverei con l’opzione marittima. Una nave, un manipolo di sopravvissuti, e un viaggio per la sopravvivenza. Come Battlestar Galactica, ma con gli zombie. E il mare.

Se le carte Magic diventassero davvero la principale merce di scambio, credo che partirei molto svantaggiato… I fumetti vanno bene lo stesso?

GIACOMO: Io ho un sacco di Magic, forse sarei ricco, ma di base credo farei la stessa cosa che faccio nel libro, mi armerei di arco, fogli e penna e me ne andrei a casa in campagna e farei un fumetto sull’argomento, sulle sensazioni, su ciò che vedo, sulle storie, roba così. Anche se, se pensiamo all’apocalisse zombie come ad una semplice malattia, è difficile, con la tecnologia e i mezzi moderni, non immaginarla debellata nel giro di un paio di settimane.

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  • Se Roma Città Morta fosse un film, che brani musicali vorreste nella colonna sonora?

LUCA: Quante pagine ho a disposizione per rispondere?

Se penso a una situazione “metropolitana” romana, mi viene subito in mente il rap capitolino, dall’old school di 15 anni fa alle nuove leve, tra Colle der Fomento, Cor Veleno, Assalti Frontali, Lucci…

Per uscire dal territorio dell’hip hop, anche una qualsiasi traccia dei Fine Before You Came sarebbe perfetta. Se però devo pensare a un film, potendo scegliere liberamente dalla mia libreria musicale, direi Transmission dei Joy Division, Sunshine The Werewolf dei The Dillinger Escape Plan, Trophy dei Bat For Lashes, Party Wounds dei Rolo Tomassi, Love Comes Close dei Cold Cave…

Sul serio, quanto spazio ho?

GIACOMO: Si, forse il rap capitolino sarebbe la colonna sonora più adatta, come infatti già è, visto che Lucci dei Brokenspeakers ci ha fatto dono di una sua canzone bellissima che abbiamo già usato per il trailer del libro e che usiamo alle presentazioni ecc.
Ma forse ci vedrei anche un sacco bene la roba di Disasterpeace, specie quella che ha usato nel film IT FOLLOWS, dove l’80% della pelle d’oca proviene proprio dalla musica.

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  •  C’è qualche idea che per ragioni di tempo o praticità è stata tagliata dalla versione finale del libro, ma che vi dispiace aver abbandonato? Lo fareste un Extended Cut in futuro?

LUCA: Ci sono alcune idee che sono state messe da parte in favore della scorrevolezza del racconto e della fluidità della trama, sì, ma personalmente non mi pento della scelta. L’universo di Roma Città Morta è vasto, e forse ci sarà tempo e modo in futuro per approfondire argomenti che abbiamo trascurato, o per far comparire qualche nuovo personaggio che non abbiamo inserito. Un Extended Cut? Chi può dirlo: magari si potrà integrare questa storia con altre, e vedere che succede.

GIACOMO: ci sono, nella parte mia , un paio di pagine che sono state scartate a favore della storia, ma per quanto mi riguarda, anche a me va bene così 😊

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  •  Avete qualche avvertimento o consiglio da dare ai lettori prima che si avventurino per Roma Città Morta?

LUCA: Non date mai nulla per scontato. Tenete gli occhi sempre aperti. E guardatevi dai morti tanto quanto dai vivi.

GIACOMO: No. Andate avanti a vostro rischio e pericolo.

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  • Per concludere, raccontateci un po’ dei vostri prossimi progetti… niente spoiler, ovvio!

LUCA: Sto portando avanti con il brand Le Cool (roma.lecool.com) molte nuove idee, sia per quanto riguarda il magazine che per quanto riguarda degli interessanti progetti editoriali che vedranno la luce a breve. Poi ci sono un paio di lavori di narrativa ai quali sto apportando gli ultimi ritocchi, prima di decidere quale sarà il loro futuro. E con mio fratello, Davide Marengo, stiamo lavorando a una versione meno “cartacea” e più “in movimento” di Roma Città Morta, ma di questo per il momento preferisco non dire oltre…

GIACOMO: Io al momento sono al lavoro (storia e disegni)  su una graphic novel per BAO Publishing che uscirà nel 2016, sto lavorando alla storia e ai disegni di una storia per Dylan Dog e ad un’altra cosa, sempre storia e disegni, miei sempre per Sergio Bonelli Editore, ma di cui non posso dire nulla, se non che è una storia horror.  Ah, e poi sto preparando robe nuove ancora top secret per i lettori e i fan di A Panda piace (www.apandapiace.com) uno dei miei personaggi più famosi.

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Piaciuta l’intervista?

Ringraziamo col cuore gli autori per averci regalato il loro tempo rispondendo alle nostre domande!

Vi ricordiamo che Roma Città Morta è disponibile in libreria e formato digitale, e che potrete assistere alla presentazione durante il Salone di Torino: appuntamento domenica 17 maggio, Padiglione 2, Spazio Conferenze alle 16:00!