L' Agente 47 torna in libreria con Hitman: Damnation!
Rapidissima news per tutti gli appassionati di stealth e azione: nell'attesa di gustare Hitman: l'Agente 47, il nuovo film dedicato al letale (e silenzioso) killer videoludico in arrivo nelle sale italiane il prossimo 27 agosto, abbiamo deciso di rilanciare Hitman: Damnation, romanzo ufficiale della serie Hitman!
Ambientato a cavallo tra Hitman: Blood Money e Hitman: Absolution , questo action/thriller del magistrale Raymond Benson (Homefront: La Voce della Libertà, Metal Gear Solid) racconta una storia inedita che vede l'Agente 47, disperso in azione, deciso a riscuotere la sua vendetta una volta per tutte.
Leggendo Damnation avrete l'opportunità di conoscere più approfonditamente uno dei personaggi più affascinanti - e micidiali - della storia dei videogames!
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I Cavalieri del Nord: l'anteprima che tutti state aspettando! (Prima parte)
La data d'uscita de I Cavalieri del Nord è ancora distante, ma noi stiamo già scalpitando per farvi conoscere questo fantastico romanzo storico creato da Matteo Strukul!
Vi ricordiamo innanzitutto che il contest artistico per votare la copertina definitiva è entrato nella sua fase più accesa, e che potete dare il vostro prezioso contributo sulla gallery fotografica della nostra pagina Facebook...
Il regalo che vogliamo farvi oggi è qualche pagina del romanzo in anteprima assoluta, che potrete leggere mentre andate in bus, a lavoro o tra una pagina e l'altra della vostra tesina pre esame!
Un piccolo antipasto "estivo" che vi presenterà il mondo freddo e pieno di pericoli in cui sono ambientate le avventure del giovane Cavaliere Teutonico Wolf e della misteriosa Kira.
Buona lettura!
I CAVALIERI DEL NORD
di Matteo Strukul
PARTE PRIMA
AUTUNNO 1240
IL SACCO DI IZBORSK
Wolf sentì il sapore dolce e denso del sangue che gli allagava la bocca. Era riuscito a proteggersi con lo scudo. La lama della spada era calata su di lui, rapida e scintillante, come l’ala nera della morte. Il suo avversario pareva incarnare la furia.
Allo stato puro.
Ma, malgrado avesse parato il colpo, Wolf non aveva potuto evitare che lo scudo gli andasse a sbattere sul naso, aprendogli un lungo taglio scarlatto. Il dolore si propagò in onde sferzanti, quasi accecandolo.
Eppure, quel colpo formidabile lo aveva risvegliato dal senso di smarrimento e di paura che lo aveva attanagliato con denti affilati, rendendolo rigido nei movimenti quasi fosse, d’improvviso, diventato una bambola di stracci.
Così, la sua reazione non si fece attendere. Ruotò su se stesso di trecentosessanta gradi, mentre la spada, quasi un prolungamento del suo stesso braccio, fischiava bianca e perfetta, disegnando un arco nel cielo arrossato di scintille. Si trattò di un istante, pura poesia primordiale: e poi la lama andò a falciare il russo, che finì per terra in mezzo alla neve.
Un guerriero nemico, proprio di fronte a Wolf, roteò l’ascia nell’aria, facendola calare sull’elmo di un cavaliere teutonico. Il guerriero crociato crollò al suolo senza vita. Il tempo di scalciare con la gamba il cadavere e l’infedele gli si fece sotto. Occhi gialli da belva brillavano ai lati del nasale dell’elmo, la striscia di metallo lucente spaccava in due il volto in una maschera di guerra. L’uomo lanciò un urlo roco e gutturale che parve rompere il manto color piombo del cielo. Wolf, ancora una volta, alzò lo scudo mentre l’ascia dell’altro vi si schiantava con il rombo di un tuono.
Questa volta, resistette in modo perfetto al colpo ma l’imponente lama dell’avversario impattò in modo talmente devastante da affondare nel legno, rompendo la croce nera dipinta sullo scudo e riducendola a una fontana di schegge.
Mentre lapilli di polpa bianca turbinavano tutto intorno e l’uomo davanti a lui spalancava gli occhi per lo sforzo del colpo portato, Wolf fu rapido a individuare la guardia abbassata e, in quella via aerea, rimasta libera e priva di difesa, affondò la lama della propria spada con precisione chirurgica, andando a colpire l’altro, giusto sotto l’ascella, in quel punto in cui la cotta di maglia era tradizionalmente più cedevole e peggio lavorata. Un arco vermiglio schizzò tutto attorno mentre il russo lanciava un grido di dolore e il ferro faceva strame di lui.
Nell’istante esatto in cui l’uomo cominciò a urlare come un demone, per via della ferita subita, Wolf strattonò lo scudo, strappando in quel modo dalle mani dell’avversario la stessa ascia che vi si era incastrata. Poi, si liberò di quella massa di legno e metallo ormai informe e snudò la spada corta immergendola, con un movimento fluido e rapidissimo, nella gola del nemico.
Il russo lo fissò con gli occhi sbarrati. Stringeva le mani coperte dai guanti contro la gola, nel disperato tentativo di fermare il fiume che ne usciva. E in quel fiume c’erano i suoi ultimi soffi di vita.
Scie rosse arabescarono la neve mentre, intorno, la battaglia infuriava.
Wolf vide i corpi degli uomini che lottavano intorno a lui, alzando schizzi di ghiaccio e fango. Vide Thorsten finire con la gola tagliata e accasciarsi senza vita mentre gli occhi gli divenivano di vetro, vide Benno con la sopravveste bianca ormai lacera e strappata, raggiunto da una lama. Vide infine Gernot che abbatteva a colpi di martello un russo.
Tutto girava intorno a lui in una giostra impazzita: le punte di lancia, irte come denti selvaggi e contro cui gli uomini andavano a infilzarsi nell’impeto dell’assalto, i cadaveri coperti di frecce, quasi un diavolo li avesse usati come punta-spilli, l’orrore dello scempio.
Tutto quell’inutile spreco di vite, quella furia cieca e selvaggia che andava ad attorcigliarsi ai corpi rubandone l’anima. Rami ribelli di un’edera maligna, in grado di arrampicarsi ovunque per risucchiare il flusso salvifico dell’esistenza. Scintille rosse di fuoco galleggiavano come lucciole infernali nell’aria greve del tanfo dei morti.
Qualcuno lanciò un grido spezzato.
Wolf alzò lo sguardo verso le mura in legno della città ormai annerite dalle fiamme e simili a denti scuri, stagliati contro il cielo. Il tappeto candido di neve, era imbrattato da un lago carminio che si allargava fino a sommergere il bianco.
Izborsk era ormai caduta. I fratelli avanzavano come la mano di un Dio guerriero. Fu uno sterminio. In nome di Dio e della Croce.
- Avanti, avanti – gridò Kaspar von Feuchtwangen.
Wolf vide il suo maestro avanzare a falcate rapide, gli occhi attenti, i denti serrati, quasi digrignati per la rabbia. La sopravveste bianca, al cui centro stava la croce nera, emblema dei cavalieri teutonici, pareva diffondere un’aura soprannaturale intorno a lui, proteggendolo da qualsiasi assalto nemico. Dietro Kaspar, veniva il resto del suo gruppo. Avanzavano come un cuneo compatto, annientando le ultime sacche di resistenza. Wolf si unì al manipolo dei Teutoni perché quel grido, non appena l’aveva udito, gli aveva incendiato l’animo. Si gettò in avanti, al fianco dei suoi fratelli. Dopo qualche istante si ritrovò davanti un russo e lo colpì in pieno volto con il gomito, schiantandolo lungo la strada innevata che portava ormai al cuore di Izborsk, al centro della città pulsante di fiamme e gelo infernale.
Qualcuno gridò, un nugolo di frecce guizzò nell’aria scura, ma Wolf aveva fatto in tempo a recuperare uno scudo triangolare lungo la via, e si protesse come meglio poté. Proseguì in quella folle corsa, ubriaco e ormai completamente fuori controllo.
I Teutoni erano arrivati ad annientare l’ultimo pugno di Russi. In un intreccio rabbioso di corazze ed elmi, Wolf menava fendenti, parava colpi, infilzava nemici. La testa gli pulsava in modo insopportabile, sembrava quasi che il cervello si stesse schiacciando contro la scatola cranica nel disperato tentativo di uscire e riversarsi fuori. Era un dolore insopportabile mentre la nausea saliva come un tormento infinito. Vide, davanti a sé, un altro avversario.
Si gettò in avanti nel tentativo di anticiparne le mosse. Si tuffò letteralmente su di lui. Rovinarono a terra, ma mentre l’altro tentava ancora di riprendersi, rotolandosi fra neve e fango, Wolf fu più veloce e, estratto il pugnale, lo piantò con un unico movimento nella gola del russo.
Poi, ormai esausto, allargò le braccia e si abbandonò stremato su quel pezzo di terra, sullo scudo bianco di neve e rosso del sangue dei nemici, mentre i suoi occhi grigi s’incavicchiavano nel piombo del cielo.
Guardò i corvi che sbattevano le ali lucide, gracchiando una cantilena di morte che pareva celebrare la fine di quella giornata terribile.
Il cuore sembrava uscirgli dal petto. Sentiva il respiro mozzarsi dentro di lui. E alla fine giunse il silenzio.
Allora chiuse gli occhi.
E pianse.
Tutte le lacrime che gli erano rimaste.
CIELO COPERTO DI SANGUE
Quello sopra di lui era un cielo coperto di sangue.
Ora.
Wolf rimase a guardare il piombo arrossato che lo fissava dall’alto mentre le nuvole morivano come agnelli al macello.
Strinse le mani ripensando a tutte le vite che aveva spezzato. Sentiva la croce nera al centro della sopravveste bruciare come un cuore estraneo, un cuore a lui alieno. Sentiva il dubbio penetrargli nell’animo come avrebbe fatto un serpente viscido e insinuante.
Tutto quel sangue, tutti quei morti… era dunque quella la misericordia di Dio?
Sentiva le convinzioni e le certezze vacillare mentre i fiocchi bianchi di neve andavano a posarsi dolci sul viso, quasi fossero coriandoli.
Rimase steso, finalmente arreso al cielo, al fresco di quella mattina che ora lo avvolgeva nelle sue spire azzurrine e di cui non aveva goduto nemmeno un istante, sfinito com’era nel combattimento e nel succhiar via la vita ai suoi nemici.
Pregò, lasciò che la mente invocasse il nome di Dio affinché potesse intercedere per lui, perché si sentiva sporco, si sentiva un assassino e null’altro e se quello era il compito riservato ai fratelli guerrieri dell’Ordine, be’ lui non ne era certo orgoglioso. Proprio per nulla.
Diciassette anni.
E si sentiva sporco.
Poi, un po’ alla volta si mise a sedere spostando la schiena contro le pietre del pozzo. I suoi occhi andarono dal cielo all’anima spezzata di Izborsk, o meglio, a quel che ne rimaneva ancora in piedi.
Vide le izbe carbonizzate, sventrate dal fuoco, vide le cataste di morti, ammonticchiati come ramoscelli di vita strappata, pronti per essere infilati in un camino infernale. Sentì la nausea salirgli fin quasi a esplodere fuori.
Si trattenne.
Grattò con gli stivali quella prima neve che aveva coperto i prati e i pascoli e il ventre della città.
Si tolse i guanti e infilò le unghie in mezzo ai denti, fra gli incisivi e i canini, in un moto di rabbiosa angoscia, quasi quel futile gesto potesse avere un qualche effetto su tutto ciò che era calato, come l’apocalisse, sulla città.
Ma non accadde nulla.
Già, non era certo possibile, non dopo tutto quello che aveva compiuto. Aveva tolto la vita a un gran numero di uomini e ora che cosa pretendeva? Che tutto tornasse ad essere come prima? Be’, se quella era la speranza, non ci sarebbe mai riuscito. Non dopo quanto aveva fatto. Il dolore metallico che si era impadronito del suo stomaco continuava a salire quasi a sommergerlo, e guardare i corpi dei fratelli che giacevano, senza alcuna pietà, in mezzo a pozze di neve purpurea, non lo aiutava di certo.
Pensò di essere un carnefice.
Il peggiore di tutti.
Poi guardò le mani lorde di sangue. Per la prima volta, da quando tutto si era interrotto, si chiese se fosse stato ferito. Provò a toccarsi il viso, il petto sotto la cotta di maglia.
Integro. Era perfettamente integro. Come se nulla fosse accaduto. Come se fosse rimasto a dormire in un letto caldo dalle lenzuola bianche.
Eppure sopra di lui i corvi continuavano a roteare in un corteo funebre. Planavano neri e irridenti, gracchiando tutto il loro scherno nell’aria fredda di quel luogo dimenticato da Dio, beccando le pupille delle vittime e cibandosi degli occhi dei morti.
Le teste dei russi piantati sulle picche sembravano sorridere, accusandolo di aver sterminato la gente della città.
Le scintille rosse portate del vento erano ormai diventate fiocchi affumicati di cenere che si confondevano con il candore della neve. Vide le croci nere dei Teutoni ballargli davanti agli occhi mentre i fratelli riunivano i sopravvissuti al centro della piazza.
Poco distante da lui.
I mercenari danesi sghignazzavano.
Era un riso, il loro, che gelava i precordi del cuore. Wolf vedeva le sagome dei guerrieri perlustrare le izbe. Depredavano tutto. Arraffavano quello che trovavano. Spicchi di pelle bianca gli lampeggiavano negli occhi stanchi, carne violata e poi lasciata a morire in mezzo alla birra fredda di un tavolo in legno. I Teutoni condannavano quei gesti ma li tolleravano perché, dopo tutto, i Danesi, erano alleati.
Un’alleanza sancita dal papa.
Nientemeno.
Chissà cos’avrebbe detto Gregorio IX se avesse visto quelle scene.
Era stato lui a concedere l’Estonia a Valdemaro, re dei Danesi, giusto? Perciò molto probabilmente avrebbe lasciato stare.
Avrebbe tollerato.
In nome della croce.
Wolf sentì la colazione salire finalmente in gola.
Si piegò in avanti rigettando un fiotto di liquido bruno e caldo che andò ad abbeverare la neve bianca, disperdendosi in rivoli marroni, giù per i gradini di pietra. Appoggiò sfinito un braccio sul bordo del pozzo e rimase lì aspettando, no anzi, implorando che la morte venisse a prenderlo.
Ma non accadde nulla.
- Oggi è stata la prima volta, non è vero figlio mio?
Conosceva quella voce calda e dolce, forte eppure piena di velluto e di affetto. Era la voce di Kaspar von Feuchtwangen, uno dei più grandi cavalieri teutonici.
Il migliore fra i crociati.
Voltò lo sguardo verso di lui, rimanendo steso contro le pietre del pozzo.
Al centro di quella maledetta piazza.
Un pallido raggio di sole filtrò da dietro la coltre di nubi grigie e andò a illuminare la scena.
Wolf non rispose. Si limitò a passare il dorso della mano sulla bocca impiastrata di avanzi di cibo e sapore acido.
Kaspar si stagliava davanti a lui contro il cielo, contro quella città spezzata. I capelli color argento spettinati dal vento. Gli occhi grigi piantati nei suoi. La barba chiara a sottolineare un viso segnato dalle cicatrici e dalla saggezza. Gli zigomi sottili e alti che si muovevano insieme alle parole, quasi volessero accarezzarle mentre uscivano nell’aria.
Kaspar strinse l’elmo che teneva fra le mani.
Poi parlò.
- Consolati. Non c’è niente di peggio della prima volta. Perciò prenditi tutto il tempo che serve. Non c’è fretta.
- Ho avuto paura – disse Wolf.
- Mi meraviglierei del contrario. Ognuno di noi ha avuto paura.
- Temevo di esserne sopraffatto.
- Ma non è successo.
- Fortuna.
- Certo, e anche determinazione e disciplina. Ho visto come combattevi.
- Non ne sarei così fiero, se fossi in te.
- Non si tratta di essere fieri, Wolf: è la guerra.
- Se credi che questo basterà a placare la mia coscienza…
- Non c’è la coscienza, ragazzo mio. C’è solo quello che facciamo.
Kaspar lo guardò con quella maledetta luce negli occhi. Qualcosa che Wolf non era in grado di spiegare ma che ammantava le parole del maestro con la regale bellezza di un gioiello. Non che poi tutto questo cambiasse nulla. Proprio per niente. I morti c’erano e sarebbero rimasti.
Luce o non luce.
Eppure, qualcosa di magico albergava in quegli occhi. Qualcosa che rassicurava e allo stesso tempo ti faceva sentire amato e vivo.
Ecco come si sentiva alla fine.
Amato e vivo.
Per non essere stato abbandonato.
Quella notte.
Quella notte fra i lupi.
***
Kaspar von Feuchtwangen guardò il ragazzo. Wolf si era comportato bene. Se ne stava con la schiena contro le pietre del pozzo e provava a fare i conti con l’orrore che aveva appena vissuto.
Era la guerra.
Una guerra di religione, in nome della Croce. Eppure, per quanto nobile, era la cosa più sporca e subdola che un uomo dovesse affrontare. Ti restava addosso per sempre. E non riuscivi più a liberartene, dell’odore di morte. Puzzava anche quel giorno. Di morte.
Guardò Izborsk e la vide sprofondata nel baratro. Un unico borgo fumigante e nero, che gli girava attorno come un’arena urlante. Le voci dei contadini, spezzate dal dolore, riempivano le vie coperte di neve e fango. Il mugolio delle vittime che cresceva in un coro di sofferenza e sconfitta. E quella piazza d’armi, in cui i Fratelli dell’Ordine stavano radunando i sopravvissuti, aveva l’aspetto di un campo grigio popolato di profughi che chiedevano pietà.
Vide donne dai volti coperti di cenere e lacrime e muco, i bimbi tenuti per mano che trotterellavano in colonna a fianco alle madri in un unico corteo di dolenti. Poppo Von Osterna, Landmeister di Prussia dei Cavalieri Teutonici abbaiava ordini ai suoi affinché dessero almeno l’idea di un limite ai Danesi, mercenari spietati e affamati di preda e bottino.
E con loro, con i Teutoni, a benedire quello scempio, c’era l’Abate Anton Bederke.
Kaspar guardò ancora una volta Wolf e capì che cosa pensava il ragazzo: pensava che tutto quel massacro fosse un unico spreco di vite.
E aveva ragione.
Ma il Papa insisteva per usare, perché quella era la parola esatta, “usare”, i Teutonici come arma per evangelizzare e sottomettere alla croce gli infedeli del Nord. Dopo i successi del Gran Maestro Hermann Von Salza in Transilvania, Prussia e Livonia, il suo successore, Conrad von Thüringen aveva fatto ben poco e ora il Gran Maestro Gerhard von Mahlberg, che se ne stava protetto e ben rimpannucciato nei Palazzi Romani al fianco del Pontefice, era più che mai desideroso di ribadire e, se possibile, superare i successi di Von Salza.
I Teutoni avevano un ruolo fondamentale in quelle terre inesplorate e figlie del caos, in cui il freddo era talmente crudele e spietato da trasformare in un’unica landa desolata e coperta di gelo l’immensa pianura che si estendeva da Marienburg a Novgorod.
Un territorio sterminato, inospitale e crudele come crudeli erano quelle popolazioni che i Teutoni da anni si ostinavano a combattere in nome della Croce.
Eppure imporre il credo con il ferro, la neve e il sangue non poteva essere l’unica strada possibile. D’altra parte, la fedeltà a Dio e alla religione cattolica non era certo in dubbio. Dopo tutto, chi era lui, Kaspar von Feuchtwangen, per gettare l’ombra dell’incertezza su mille e più anni di storia e battaglie, di guerre e onore?
Nessuno.
E poi la Regola era la salvezza. Quel vivere di rigore, ordine e disciplina lo aveva aiutato così tante volte e in modo talmente efficace nella vita, da cancellare d’un sol colpo ogni esitazione.
Ripensò a qualche anno prima, quando da San Giovanni D’Acri era finito nelle piane della Prussia, a combattere un nemico disorganizzato e sfuggente, intere tribù di barbari coriacei, asserragliati in bizzarri tuguri. Tornò con la mente alle battaglie in Pomesania sotto la guida rapace di Hermann Balk, e alla costruzione della fortezza di Marienwerder, e poi al massacro di uomini inermi, perpetrato sul letto ghiacciato del fiume Sigurne.
La regola vissuta fino in fondo, fra fede e draconiana intransigenza, lo aveva salvato. Sempre. Anche quando aveva vissuto l’inferno estivo nelle paludi e nella boscaglia sotto le frecce infide dei Prussi, che tentavano con la guerriglia di resistere all’avanzata sul versante orientale oltre Chelmno. Era sopravvissuto. Insieme ai suoi fratelli aveva scoperto quanto la cavalleria pesante teutonica fosse non solo più efficace e devastante in campo aperto, ma addirittura letale se specializzata nella guerra invernale.
Ma tutto, solo e soltanto in nome e con la grazia della fede in Cristo.
Naturalmente non era una cosa semplice da accettare. Era la vita di un monaco e di un guerriero: che sceglieva di pregare, combattere e diffondere la parola della croce. E null’altro. Ma, accogliendo un simile sacrificio, l’esistenza poteva forse avere un senso e diventare l’immagine quasi perfetta di un sogno più grande e vasto, e magnifico.
Scosse la testa, incredulo, e tornò con gli occhi su Wolf.
Per un attimo lasciò che le sue iridi indugiassero in quelle del ragazzo.
Erano passati dieci anni eppure, da un certo punto di vista, non era cambiato nulla.
Immutato.
Quello sguardo sincero e generoso era ancora quello di una notte di freddo e lupi.
I LUPI E IL BAMBINO...
Leggete non perchè dovete... ma perchè a giugno Multiplayer Edizioni sconta tutto!
L'estate è ormai alle porte, e questo significa soprattutto... VACANZE! #meno25
Leggete, quanto più potete. Ma non perché dovete. Leggete perché l'estate vi ispira avventure e sogni, e leggendo vi sentite simili a rondini in volo. Leggete perché è la migliore forma di rivolta che avete. (I Compiti per le vacanze di un prof di liceo)
Letture e buoni libri sono un assioma in estate: sotto l'ombrellone, o dentro ad uno zaino per una camminata in montagna...e noi pensiamo a voi e ci facciamo in quattro per non farvi mancare letture fresche e stimolanti!
PER TUTTO IL MESE DI GIUGNO troverete infatti in libreria uno sconto del 25% su tutto (ma proprio tutto!) il nostro catalogo, giusto in tempo per fare scorta di titoli in vista dell'estate!
I Cavalieri del Nord: Votate la Copertina Definitiva!
Udite udite, madame e messeri!
Il contest artistico per copertine e illustrazioni de I Cavalieri del Nord, il nuovo romanzo di Matteo Strukul, si appresta ad entrare in una nuova fase ancora più social...
Come avevamo spiegato nel bando sarete proprio voi lettori e fan a decidere quale sarà la copertina definitiva del libro a colpi di Like e Share!
Non dovete fare altro che dirigervi verso l'album creato appositamente all'interno della nostra pagina FB ufficiale e votare le vostre copertine preferite, tenendo a mente che:
- Questa parte del contest serve a selezionare solo le copertine (non le illustrazioni interne!)
- Tutti gli autori delle illustrazioni sono artisti professionisti: qualità innanzitutto!
- Potete votare (mettendo like, commentando e/o condividendo) anche più di una copertina!
- L'illustrazione (o le illustrazioni, se ne voterete più di una) andrà votata sia per la sua bellezza ma anche per come rappresenta lo "spirito" di Cavalieri del Nord!
- Sarà possibile votare fino al 30 giugno
Qui di seguito potete sbirciare una gallery contenente tutti i lavori selezionati: una volta che avrete finito di rifarvi gli occhi, volate su Facebook, votate la/le vostra/e preferita/e e invitate più persone possibili a fare altrettanto!
I Cavalieri Teutonici hanno bisogno di voi: imbracciate mouse e tastiera e gettatevi nella mischia!
Restate collegati perchè a breve pubblicheremo anche il primo capitolo di questo libro straordinario.
Per saperne di più intanto leggete la sinossi QUI
Roma Città Morta: prossima fermata Roma 18 giugno
Ci siamo: la prima presentazione del libro Roma Città Morta sbarca finalmente nella capitale e con ospiti eccezionali.
L'appuntamento con tutti i romani è GIOVEDì 18 GIUGNO, presso la Feltrinelli della Galleria Alberto Sordi alle ORE 18.
Il bravissimo CLAUDIO DI BIAGIO introdurrà gli autori Luca Marengo e Giacomo Bevilacqua per la prima presentazione del libro ai lettori della città eterna. A leggere e interpretare i brani di Roma Città Morta sarà la voce storica di un romano d'eccezione, FRANCESCO PANNOFINO. Leggere di più
Il Salone del Libro di Torino... Secondo noi!
Come ogni anno, eccoci a tirare le somme di un'altro Salone Internazionale del Libro di Torino.
Quest'edizione ha segnato un momento molto particolare, perchè come potete vedere, guardandovi intorno, abbiamo dato una ritoccata al nostro stile e indossato il casco, siamo partiti verso l'infinito e oltre... (Cit.)Leggere di più
The World Of The Witcher
Cari lettori,
il volume che stringete tra le mani è un'antologia di bozze e appunti che io stesso ho redatto o raccolto, copiato o altrimenti rinvenuto nel corso dei miei innumerevoli viaggi. Ho sviluppato un particolare interesse per la raccolta di osservazioni e spunti tratti dalle conversazioni di tutti i giorni, nella speranza che possano servire sulla prosperità come fonte di ispirazione o riflessione...
Mi auguro miei cari lettori di poter così ampliare la vostra conoscenza su materie come la magia, la stregoneria, la storia del mondo e le gesta passate dei witcher, con particolare riferimento al mio egregio amico Geralt di Rivia.
- Dandelion
Benvenuti nell'art book di The Witcher: così vi accoglie Dandelion nel mondo di mostri e cacciatori di questo universo incredibile. Lasciatevi guidare dai più fedeli alleati di Geralt in uno straordinario viaggio, attraverso i luoghi del videogioco, delle terribili creature che li abitano e delle micidiali armi utilizzate per combatterle.
Troverete il volume come sempre su Multiplayer.com (con lo sconto del 15%), su Amazon e in tutte le librerie e fumetterie al prezzo di 24,99 Euro .
Se siete curiosi di sbirciare nei favolosi interni... Eccovi accontentati. SCARICATE QUI
Roma Città Morta: Doppia Intervista a Luca Marengo e Giacomo Bevilacqua!
Vi proponiamo oggi un'intervista inedita con Giacomo Bevilacqua e Luca Marengo, i due autori di Roma Città Morta!
Leggetela per bene e preparatevi ad incontrarli nel corso del Salone... in fondo all'articolo vi ricorderemo le date e gli orari!
E ora sotto con le domande...
- Libri, fumetti, film, serie tv: gli zombie hanno invaso ogni aspetto della cultura pop! Secondo voi perché amiamo così tanto i morti viventi?
LUCA: Perché ci fanno davvero paura, e ne siamo attratti per questo, perché impersonificano un terrore reale e concreto dell’uomo, quello della morte, e allo stesso tempo rendono la morte un concetto obsoleto. Non agiscono né per il male, né per il bene, semplicemente esistono, e il loro unico scopo è mangiare, non ucciderti. Anche se le due cose, ovviamente, coincidono… E il loro vagare senza meta li rende l’immagine perfetta per tutta una serie di metafore sociali e politiche.
GIACOMO: Perché sono l’emblema dell’inarrestabilità. Poche cose tengono lontane per sempre l’avanzata di un morto vivente. E anche per l’alone di mistero che circonda la loro "malattia”. Infatti in ogni film, serie tv, libro o fumetto riguardante gli zombie, una delle cose più interessanti, dove trattata, è quella di scoprire l’origine del male. Credo sia quella poi la vera sfida nel creare un qualcosa di originale sull’argomento.
- Roma Città Morta è un ibrido diario/fumetto realizzato a quattro mani, qualcosa di molto particolare nel panorama italiano. Quali sono state le sfide maggiori legate a questo progetto?
LUCA: Abbiamo deciso di seguire la stessa storia vista da due punti differenti, con tutto ciò che questa scelta avrebbe comportato: visioni diverse dello stesso soggetto, tanto per dirne una. Poi ci sono stati momenti in cui la mia narrazione si è scostata parecchio da quella di Giacomo, e in quei casi abbiamo dovuto rimettere le cose sugli stessi binari, senza perderci nulla per strada. Ci siamo visti spesso per fare un punto della situazione e confrontare i rispettivi capitoli, ma la maggior parte delle volte finiva con delle lunghe sessioni di Playstation.
GIACOMO: Sicuramente cercare di coordinare le nostre “storie” in modo che viaggiassero parallele e avessero più coordinazione e meno contraddizioni possibili, ma fare anche in modo che ogni visione fosse comunque il più personale possibile. Ovviamente il più delle volte vedevamo le cose allo stesso modo, se avessimo avuto visioni differenti su tante cose, sicuramente non saremmo riusciti ad affrontare un viaggio del genere insieme.
- La cosa che colpisce di più, leggendo Roma Città Morta, è la velocità con cui i romani si sono abituati alla zombie apocalypse. Secondo voi è perché la capitale vive già una costante situazione di caos (quasi) apocalittico, perché gli italiani sono maestri di adattabilità, o ci sono altre ragioni?
LUCA: Hai mai preso il raccordo la mattina? Credi davvero che un’apocalisse zombie sia peggio?
A parte gli scherzi, Roma storicamente resistito, negli ultimi millenni, a ogni tipo di attacco, da guerre, invasioni e saccheggi fino a scandali, criminalità e malgoverno.
Credo sia la vera forza della città, e dei suoi abitanti, ed è questo che abbiamo voluto descrivere nel libro.
GIACOMO: non avrei saputo rispondere meglio di Luca.
- Quali sono i personaggi secondari che vi siete divertiti di più a creare?
LUCA: Alcuni dei personaggi che compaiono nel corso del romanzo sono basati su personaggi reali, ed è stato piuttosto divertente inserirli nella storia. Per il resto, non lo so, Er Tinèa forse, o Nikolaj, ma non vi dico perché, per paura di spoilerarvi qualcosa... Ah, e gli zombie, ovvio.
GIACOMO: Sicuramente quelli “strani" che si vedono a un certo punto fuori dalle mura. Ovviamente non posso dire di più per non spoilerare. Ma chi ha letto il libro sa di cosa sto parlando.
- Ci sono altre città italiane che vi piacerebbe "zombificare" per eventuali sequel di Roma Città Morta?
LUCA: Beh, intanto c’è da dire che ci sarebbe ancora molto da scrivere su Roma. Insomma, si tratta di un diario, e Marengo e Keison possono raccontare al lettore solo quello che vedono. Ma Roma, come sapete, è molto, molto grande…
Poi c’è il discorso del resto d’Italia, al quale facciamo accenno nel romanzo: abbiamo qualche notizia sparsa, qualche accenno su Milano, Napoli, Venezia… Ecco, inizierei da una di queste tre.
GIACOMO: Per quanto mi riguarda non conosco altre città italiane così bene come conosco Roma, quindi sarebbe curioso vedere uno scrittore e un disegnatore originari di un'altra città come se la caverebbero con una sfida del genere nella loro città natale.
- Voi cosa fareste in caso di apocalisse zombie? Ma soprattutto, avete abbastanza carte Magic da parte in vista dell’inevitabile tracollo economico?
LUCA: Io proverei con l’opzione marittima. Una nave, un manipolo di sopravvissuti, e un viaggio per la sopravvivenza. Come Battlestar Galactica, ma con gli zombie. E il mare.
Se le carte Magic diventassero davvero la principale merce di scambio, credo che partirei molto svantaggiato… I fumetti vanno bene lo stesso?
GIACOMO: Io ho un sacco di Magic, forse sarei ricco, ma di base credo farei la stessa cosa che faccio nel libro, mi armerei di arco, fogli e penna e me ne andrei a casa in campagna e farei un fumetto sull'argomento, sulle sensazioni, su ciò che vedo, sulle storie, roba così. Anche se, se pensiamo all’apocalisse zombie come ad una semplice malattia, è difficile, con la tecnologia e i mezzi moderni, non immaginarla debellata nel giro di un paio di settimane.
- Se Roma Città Morta fosse un film, che brani musicali vorreste nella colonna sonora?
LUCA: Quante pagine ho a disposizione per rispondere?
Se penso a una situazione "metropolitana" romana, mi viene subito in mente il rap capitolino, dall’old school di 15 anni fa alle nuove leve, tra Colle der Fomento, Cor Veleno, Assalti Frontali, Lucci…
Per uscire dal territorio dell’hip hop, anche una qualsiasi traccia dei Fine Before You Came sarebbe perfetta. Se però devo pensare a un film, potendo scegliere liberamente dalla mia libreria musicale, direi Transmission dei Joy Division, Sunshine The Werewolf dei The Dillinger Escape Plan, Trophy dei Bat For Lashes, Party Wounds dei Rolo Tomassi, Love Comes Close dei Cold Cave…
Sul serio, quanto spazio ho?
GIACOMO: Si, forse il rap capitolino sarebbe la colonna sonora più adatta, come infatti già è, visto che Lucci dei Brokenspeakers ci ha fatto dono di una sua canzone bellissima che abbiamo già usato per il trailer del libro e che usiamo alle presentazioni ecc.
Ma forse ci vedrei anche un sacco bene la roba di Disasterpeace, specie quella che ha usato nel film IT FOLLOWS, dove l'80% della pelle d'oca proviene proprio dalla musica.
- C’è qualche idea che per ragioni di tempo o praticità è stata tagliata dalla versione finale del libro, ma che vi dispiace aver abbandonato? Lo fareste un Extended Cut in futuro?
LUCA: Ci sono alcune idee che sono state messe da parte in favore della scorrevolezza del racconto e della fluidità della trama, sì, ma personalmente non mi pento della scelta. L’universo di Roma Città Morta è vasto, e forse ci sarà tempo e modo in futuro per approfondire argomenti che abbiamo trascurato, o per far comparire qualche nuovo personaggio che non abbiamo inserito. Un Extended Cut? Chi può dirlo: magari si potrà integrare questa storia con altre, e vedere che succede.
GIACOMO: ci sono, nella parte mia , un paio di pagine che sono state scartate a favore della storia, ma per quanto mi riguarda, anche a me va bene così
- Avete qualche avvertimento o consiglio da dare ai lettori prima che si avventurino per Roma Città Morta?
LUCA: Non date mai nulla per scontato. Tenete gli occhi sempre aperti. E guardatevi dai morti tanto quanto dai vivi.
GIACOMO: No. Andate avanti a vostro rischio e pericolo.
- Per concludere, raccontateci un po’ dei vostri prossimi progetti… niente spoiler, ovvio!
LUCA: Sto portando avanti con il brand Le Cool (roma.lecool.com) molte nuove idee, sia per quanto riguarda il magazine che per quanto riguarda degli interessanti progetti editoriali che vedranno la luce a breve. Poi ci sono un paio di lavori di narrativa ai quali sto apportando gli ultimi ritocchi, prima di decidere quale sarà il loro futuro. E con mio fratello, Davide Marengo, stiamo lavorando a una versione meno "cartacea" e più "in movimento" di Roma Città Morta, ma di questo per il momento preferisco non dire oltre…
GIACOMO: Io al momento sono al lavoro (storia e disegni) su una graphic novel per BAO Publishing che uscirà nel 2016, sto lavorando alla storia e ai disegni di una storia per Dylan Dog e ad un'altra cosa, sempre storia e disegni, miei sempre per Sergio Bonelli Editore, ma di cui non posso dire nulla, se non che è una storia horror. Ah, e poi sto preparando robe nuove ancora top secret per i lettori e i fan di A Panda piace (www.apandapiace.com) uno dei miei personaggi più famosi.
Piaciuta l'intervista?
Ringraziamo col cuore gli autori per averci regalato il loro tempo rispondendo alle nostre domande!
Vi ricordiamo che Roma Città Morta è disponibile in libreria e formato digitale, e che potrete assistere alla presentazione durante il Salone di Torino: appuntamento domenica 17 maggio, Padiglione 2, Spazio Conferenze alle 16:00!
Anteprima di Star Wars: Battlefront al Salone di Torino!
Che Salone del Libro sarebbe, senza Star Wars?
Visto l'affetto riservato da voi lettori alla nostra collana di romanzi targati Star Wars e in attesa di nuove, eccitanti news editoriali sul futuro di questa saga leggendaria, vi invitiamo ufficialmente a visitare lo speciale angolo nella nostra area espositiva interamente dedicato al videogame STAR WARS™ BATTLEFRONT™, disponibile dal 19 novembre 2015 per PC e console di nuova generazione!
Little Brother: Anteprima e Incontro con Cory Doctorow
Signore e signori, ormai ci siamo!
Little Brother, capolavoro di Cory Doctorow e ultimo arrivato nella nostra famiglia di titoli Apocalittici, sarà disponibile a partire dal prossimo 14 maggio!
Alcuni tra voi staranno già stringendo tra le mani una copia in anteprima, magari acquistata durante il Napoli Comicon 2015, ma per tutti gli altri... pazientate ancora un po', l'attesa è quasi finita!
Per non farvi torto, comunque, vi regaliamo una nuova anteprima da scaricare e leggere in un lampo!
Ma non è tutto: vi ricordiamo che Cory Doctorow sarà presente al Salone del Libro di Torino!
Oltre a tutti gli altri incontri e ospiti che avremo modo di proporvi (leggete qui per rinfrescarvi la memoria!) avrete dunque modo di conoscere questo fantastico autore, introdotto per l'occasione dal mitico Bruce Sterling, sabato 16 maggio alle ore 18:30 presso lo Spazio Book del Salone. Cliccate qui per avere tutti i dettagli!
Non possiamo sottolineare abbastanza quanto questo incontro sia importante: non uno, ma addirittura due autori leggendari, che vi introdurranno al mondo di Little Brother e di Homeland, il seguito in arrivo a ottobre, parlando di disobbedienza informatica, cyberpunk e libertà di espressione (e informazione).
E non è tutto: Cory Doctorow incontrerà i lettori presso lo stand di Multiplayer Edizioni dopo la presentazione dalle 19:30 – 20:30!
Che altro dire? Non mancate!
Roberto Recchioni e The Queen of the Tearling al Salone di Torino 2015
Come se non ci fossero già abbastanza incontri ed anteprime da urlo nel corso del Salone di Torino 2015, abbiamo deciso di farvi un ulteriore regalo che siamo sicuri apprezzerete…
Il 9 luglio 2015 uscirà The Queen of the Tearling di Erika Johansen, altrimenti conosciuto come IL fantasy dell’anno (modestia a parte!), e come vi abbiamo già anticipato l’edizione italiana potrà vantare una serie di illustrazioni interne realizzate da Roberto Recchioni, celebre fumettista nonché curatore del “nuovo corso” di Dylan Dog per Sergio Bonelli Editore.
Ebbene, se ancora non avete deciso se visitare o meno il Salone di Torino il prossimo weekend, nonostante le numerose chicche pronte ad accogliervi… siamo pronti a calare l’asso!
Domenica e per tutto il weekend sarà infatti disponibile presso il nostro stand una stampa a colori inedita di Roberto Recchioni, che sarà presente domenica 17 dalle 12:00 alle 13:00 per una sessione di autografi!
La locandina in questione (che potete già ammirare in cima a questa news!) è un perfetto esempio dello stile minimal che avrete modo di gustare non appena The Queen of the Tearling approderà in libreria: la ciliegina sulla torta per un libro prestigioso già destinato a conquistarvi per forma e contenuto!
Vi aspettiamo al Padiglione 2 – Stand K 125 domenica 17 maggio!
Multiplayer Edizioni al Salone di Torino 2015!
Neanche il tempo di riposarsi dal fantastico Napoli Comicon 2015 che un nuovo, gigantesco evento si profila all'orizzonte!
Stiamo naturalmente parlando del Salone Internazionale del Libro di Torino, che trasformerà il capoluogo piemontese in un paradiso per lettori di tutte le età da giovedì 14 a lunedì 18 maggio... Leggere di più
Multiplayer Edizioni cambia look!
Con storie straordinarie, siamo pionieri dell'immaginario
Nuovo sito, nuovo logo e nuovo nome (ci avete fatto caso?).
Dopo 10 anni di attività Multiplayer Edizioni si è rifatta il look: nelle prossime settimane troverete una nuova etichetta su tutti i nostri libri in libreria, che accompagnerà tutte le nostre pubblicazioni Leggere di più
Prossima Fermata: Napoli Comicon 2015!
Salve a tutti, ragazzi e ragazze!
Siete pronti per un nuovo appuntamento pieno di sorprese e novità?
Tenetevi forte, perchè saremo presenti al Napoli Comicon 2015 dal 30 aprile al 3 maggio insieme ai nostri "cugini" di Multiplayer.it, media partner ufficiale dell'evento!
Saranno quattro giorni di fuoco, annunci, gadget, libri da sfogliare, anteprime e attività strepitose, e siete tutti ufficialmente invitati al nostro stand (AR02, padiglione 1/2) per un po' di sano divertimento insieme!Leggere di più
Lunga Vita alla Regina! L'Anteprima di The Queen of the Tearling
Siete tutti pronti per leggere il romanzo fantasy del 2015?
Luglio potrà anche sembrare lontano, ma noi stiamo lavorando duramente per portare in libreria (e sui vostri lettori ebook) un volume che vi conquisterà!
The Queen of the Tearling, romanzo d'esordio di Erika Johansen e primo di una trilogia, ha ottenuto un successo strepitoso in America e promette di fare altrettanto anche nel nostro Belpaese.
Acclamato come un incrocio tra Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco Di George R.R.Martin e The Hunger Games di Suzanne Collins, The Queen of the Tearling è un'ambiziosa storia fatta di intrighi politici, fantascienza distopica e scalate al potere con una protagonista (la diciannovenne Kelsea) che non vediamo l'ora di farvi conoscere!
Ma non ci limiteremo solo a pubblicare il libro... vogliamo proprio viziarvi!
L'edizione italiana di The Queen of the Tearling sarà infatti curata da Matteo Strukul (Mila Zago, I Cavalieri del Nord) e conterrà illustrazioni originali di Roberto Recchioni (fumettista, sceneggiatore ed ora curatore per Sergio Bonelli Editore della storica serie di albi a fumetti Dylan Dog)!
Non si tratterà insomma di un semplice libro, ma di un cartonato di prestigio con 14 inserti grafici, 7 immagini a colori a tutta pagina e una mappa del regno di Tearling in preziosa carta pergamena riposta in un'apposita tasca interna. Un vero e proprio gioiello per la collana Multipop!
“Sono orgoglioso di prestarmi nella veste per me abbastanza inedita di illustratore puro a questo libro inusuale, avventuroso e appassionante”, racconta Roberto Recchioni, “Cercherò di rispettare questo spirito, sto lavorando intorno a uno stile minimale che ne rappresenti, in parte, lo spirito”.
Per Matteo Strukul, invece, "The Queen of the Tearling è stupefacente: ha una capacità rara di fondere magnifiche e approfondite caratterizzazioni dei personaggi con delle sequenze d'azione molto intense.
Kelsea Raleigh Glynn, la principessa del Tearling destinata a divenire regina, è una figura memorabile per la sua profonda carica umana e per quel mix irresistibile di qualità e difetti, vizi e virtù, che la rendono meno perfetta e più credibile e vera.
E poi naturalmente ci sono la Regina Rossa, Fetch, Mazza Chiodata, Thomas, Carlin, una galleria pressoché infinita di personaggi che animano una storia che incollerà gli appassionati dalla prima all'ultima pagina.
L'aspetto iconografico del romanzo è già ricco di suo, ma le illustrazioni di Roberto Recchioni impreziosiranno ancor di più un'edizione unica che intende segnare una nuova frontiera nell'esperienza di lettura".
Dovrete pazientare fino al 9 luglio per leggere The Queen of the Tearling e apprendere ogni dettaglio della scalata al potere di Kelsea, ma potete già avere un assaggio delle prime trenta pagine cliccando qui e scaricando l'estratto in Pdf!
Continuate a seguirci per leggere altri estratti e percorrere, insieme a noi, la strada che porta al Trono!
Le Avventure di Benny Imura: Cronache Zombie #1 in Anteprima!
Vi avevamo promesso un aprile da veri zombie, e come potete vedere non vi deluderemo!
Roma Città Morta è sempre più vicino (qui potete leggere un'anteprima del romanzo a fumetti di Bevilacqua e Marengo, in uscita il 30 aprile), ma abbiamo un altro pezzo da novanta in arrivo...
Stiamo parlando del primo volume di Cronache Zombie, ovvero Le Avventure di Benny Imura: una nuova, fondamentale new entry nella nostra collana di #Apocalittici.
Scritta da Jonathan Maberry, prolifico romanziere americano e veterano dell'horror, questa incredibile saga vi mostrerà una zombie apocalypse come non l'avete mai vista!
Sono passati molti anni dalla Prima Notte, quando la piaga dei non-morti si è scatenata in tutto il mondo, e i sopravvissuti si accontentano di passare le proprie vite dietro alle solide mura di villaggi isolati.
Attorno a loro si estende il Rot & Ruin, la terra desolata e popolata da zombie, animali selvatici e criminali senza scrupolo...
Benny Imura è un quindicenne che, come ogni suo coetaneo, deve trovarsi un lavoro oppure rinunciare per sempre a metà delle sue razioni; dopo una serie di insuccessi decide di diventare apprendista dell'odiato fratello Tom, cacciatore di zombie professionista.
Ma appena uscito dalle mura della sua città Benny dovrà fare i conti con una realtà molto diversa da come la immaginava, e scoprire che suo fratello- e la loro intera esistenza- nascondono più di un segreto.
Forte di personaggi ben caratterizzati, di un'avvincente miscela di horror, western e romanzo di formazione, e di uno stile appassionante, Le Avventure di Benny Imura (arricchito, in questa nuova edizione, da un racconto extra mai pubblicato in Italia) è un capolavoro capace di svecchiare il genere della zombie apocalypse e di catturare il cuore di lettori di tutte le età.
Siamo davvero orgogliosi di potervi condurre nel Rot & Ruin insieme a noi, e siamo anche sicuri che non lo vorrete più lasciare... nonostante gli zombie!
Benny Imura e i suoi compagni vi aspettano in libreria a partire dal prossimo 23 aprile: per ingannare l'attesa ecco un estratto in PDF in esclusiva per voi!